Conviviale in sede, relatore Prof. Silvestro Specchia

Conviviale in sede, relatore Prof. Silvestro Specchia

Conviviale in sede, relatore Prof. Silvestro Specchia
Unione Europea, Patti, Trattati, Direttive e molto di quanto ci sentiamo quotidianamente raccontare dall’informazione, senza realmente capirne l’importanza nella nostra vita quotidiana (come ha rilevato anche Andrea Bonetti nel suo intervento), è stato argomentato dal nostro Silvestro in una brillante relazione di cui vi riporto uno stralcio a cura del Prof. Specchia.
Il Patto di Stabilità e Crescita (di seguito, per brevità, PSC) - formalmente costituito da una risoluzione adottata dal Consiglio Europeo e da due pedissequi regolamenti del 7 luglio 19971 – ha il duplice fine del controllo della situazione di Bilancio degli Stati membri che hanno adottato la moneta unica e del coordinamento delle politiche economiche nonché della applicazione della procedura di intervento in caso di deficit eccessivi. I programmi di stabilità e di convergenza costituisce la base di sorveglianza multilaterale esercitata dal Consiglio dell’Unione. La sorveglianza, prevista dall’articolo 121 del Trattato di Funzionamento della UE, fu costituita per prevenire tempestivamente disavanzi pubblici eccessivi e per promuovere il coordinamento delle politiche economiche. Tale sorveglianza si attua sui programmi trasmessi, che devono comprendere i) l’obiettivo di bilancio a medio termine e gli aggiustamenti previsti per il conseguimento dell’obiettivo, ii) il rapporto tra il saldo di bilancio della pubblica amministrazione e il prodotto interno lordo (PIL), la crescita prevista per la spesa pubblica, la crescita delle entrate pubbliche a politiche invariate nonché una stima delle misure discrezionali in materia di entrate, iii) le informazioni sulle passività implicite legate all’invecchiamento e sulle passività contingenti (quali le garanzie pubbliche) il cui impatto può avere ripercussioni sui conti pubblici, iv) i dati sulla coerenza del programma con gli indirizzi di massima di politica economica e il programma nazionale di riforme, v) le principali ipotesi sulle prospettive economiche che possono influenzare la realizzazione dei programmi di stabilità e di convergenza, vi) la valutazione e l’analisi particolareggiata dei provvedimenti di bilancio e delle altre misure di politica economica adottate o previste per conseguire l’obiettivo del programma, vii) l’analisi delle ripercussioni di eventuali modifiche delle principali ipotesi economiche sulla posizione di bilancio e sul debito e viii) gli eventuali motivi di qualsiasi deviazione rispetto agli aggiustamenti previsti considerati necessari per conseguire l’obiettivo di bilancio a medio termine. Qualora la Commissione constati uno scostamento significativo rispetto agli obiettivi di bilancio a medio termine o agli aggiustamenti previsti per il conseguimento degli obiettivi, rivolge al Paese interessato un avvertimento per evitare il “disavanzo eccessivo” (il “meccanismo di allarme preventivo” - articolo 121 paragrafo 4, TFUE). Nell’anno 2011, a seguito delle crisi finanziarie globali, il PSC è stato oggetto di una riforma con adozione di nuove misure emanate al fine di garantire la disciplina di bilancio, favorire la stabilità dell’Unione e prevenire una nuova crisi. La riforma ha previsto sei atti legislativi (noti come “six pack”2 - entrati in vigore il 13 dicembre 2011) e due ulteriori atti (noti come “two pack”3 - entrati in vigore il 30 maggio 2013). Le finalità e gli obiettivi del PSC prevedono l’osservanza, in buona sostanza, di due regole; da una parte il rispetto della regola del deficit che prevede che l’indebitamento netto (deficit) dello Stato membro non possa eccedere la soglia del 3 per cento, considerando il puro rapporto tra deficit e Prodotto Interno Lordo (PIL). Dall’altra parte, la finalità del PSC prevede l’osservanza della c.d. “regola del debito” che, come sopra accennato, prevede che il rapporto debito pubblico/PIL debba essere inferiore al 60 per cento o in sufficiente diminuzione. Ove un Paese si trovi nella situazione di avere un rapporto superiore al 60 per cento, la regola è considerata comunque rispettata se almeno vengono a presentarsi le fattispecie: i) nei tre anni precedenti, il tasso di riduzione ha raggiunto in media pari ad 1/20esimo all’anno dell’eccesso del rapporto tra debito e Pil rispetto al 60 per cento e ii) nei tre anni successivi all’ultimo per il quale si hanno dati, si prevede che il debito si riduca alla velocità di 1/20esimo annuale. Ma non possiamo sottacere il concetto della regola della spesa che viene fissata in un valore massimo identificato per la crescita della spesa pubblica: il tasso di crescita della spesa, al netto delle misure discrezionali prese sul lato delle entrate, deve crescere meno rispetto al tasso di crescita medio potenziale del Pil nel medio termine. Lo scopo della procedura per i disavanzi eccessivi (PDE) è che i paesi dell’Unione correggano i livelli di disavanzo eccessivo o di debito. La Commissione europea può avviare una PDE contro un paese dell’Unione che non rispetta una delle due regole del patto di stabilità e crescita, ossia i) aver oltrepassato o rischi di oltrepassare la soglia di disavanzo del 3 % del PIL o ii) aver violato la regola del debito, avendo un livello di debito pubblico superiore al 60 % del PIL senza che vi sia la ragionevole prospettiva che il debito si riduca di un ventesimo all’anno. La procedura di infrazione scatta se uno degli Stati membri non rispetta uno dei due citati parametri del Patto di Stabilità4. Il Fiscal Compact ha consolidato il patto di stabilità e crescita riformato, ai sensi del quale i disavanzi nazionali non devono superare il 3% del prodotto interno lordo (PIL) e ha stabilito che il debito pubblico nazionale deve rimanere al di sotto del 60% del PIL. I punti principali dell'accordo possono sintetizzarsi in due concetti: i) garantire che i bilanci nazionali siano in pareggio o in eccedenza e ii) far crescere l'impatto delle raccomandazioni formulate dalla Commissione europea quando i deficit pubblici dei Paesi dell'eurozona diventano troppo grandi, migliorando così il coordinamento delle politiche economiche nazionali. L'accordo ha riguardato, anche, la governance della zona euro. Sostanzialmente, il Fiscal Compact consta di tre parti: i) il patto di bilancio (Titolo III), il coordinamento delle politiche economiche e convergenza (Titolo IV) e iii) Governance della zona Euro. In data 23 aprile 2024 il Parlamento ha approvato il regolamento che istituisce il nuovo braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita, il regolamento che modifica il braccio correttivo del PSC e la direttiva che modifica i requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri.

In apertura di serata il Presidente Lorenzo Busetti ci ha proposto la proiezione del 2° atto di Aida , capolavoro dell'opera lirica del grande compositore Giuseppe Verdi , commissionata per i festeggiamenti previsti per l'inaugurazione dell'apertura del Canale di Suez del 1869 . I brani proposti sono stati registrati in occasione dell'inaugurazione della stagione 2006 del Teatro alla Scala di Milano e si riferiscono alla scena 2 dell'Atto 2°conosciuti come : Gloria all'Egitto e ad Iside , Marcia trionfale , Ballabile , Vieni o guerriero vindice. Maestro concertatore e direttore d'Orchestra Riccardo Chailly , Orchestra e Coro del Teatro alla Scala, Regia di Franco Zeffirelli e tra i danzatori, in grande spolvero e succinte seminudità il grande Étoile del Teatro alla Scala Roberto Bolle. Ci siamo addentrati nell'immaginario di un Egitto monumentale ricco di sfarzo e di costumi luccicanti e sfavillanti , trasportati dall'armonia di una musica pervasa di grande bellezza , amplificata dalla forza espressiva di melodie appassionate ed immortali.