Conviviale in sede, relatore Andrea Abondio

Conviviale in sede, relatore Andrea Abondio

Conviviale in sede, relatore Andrea Abondio

Questa conviviale è stata dedicata ad un argomento insolito presentato da un nostro Socio che se ne occupa professionalmente, e cioè: "L'ARTE DI COMUNICARE - lezione pratica e interattiva sul modo di esprimersi in pubblico e privato, nei confronti di chiunque, con tecniche teatrali", presentata da Andrea Abondio. Abbiamo avuto la gradita presenza di Francesco Treccani, Segretario esecutivo distrettuale, e di Marco Toma, Assistente del Governatore.
Come dice il titolo, non è stata una semplice relazione, bensì un’interazione tra il relatore e un gruppo di Soci (scelti “volontariamente” da Andrea) che hanno animato gli esercizi presentati nella relazione che scorreva sullo schermo. Non sono stati concetti facili da descrivere, soprattutto da uno non preparato sul tema come il sottoscritto, per cui ho pensato di riportare il riassunto post conviviale che mi ha inviato Abondio, nel quale sono riportati i tre concetti importanti indicati nella presentazione.
"CONCETTO 1: L’IMPORTANZA DI ASCOLTARE"
Tutti sappiamo che prima di parlare bisogna ascoltare e che il mondo ha sempre più bisogno di gente che ascolta, non di gente che parla. Di una persona possiamo ascoltare:
• Le parole
• Il corpo (gesti,postura,etc)
• Altro
Delle parole non possiamo fidarci completamente, ricordate che le persone mentono. Ed un italiano su due non riesce ad esprimere a parole ciò che sente. Quindi mente sapendo o non sa-pendo di mentire. Se poi ci aggiungiamo il fatto che ormai siamo “evoluti” e nessuno muore più se non mantiene la parola, capiamo quanto gli esseri umani oggi siamo più propensi a mentire rispetto al passato. Per questo sono iniziati decenni di studi sul linguaggio del corpo MA ci dimentichiamo che le persone sanno mentire e molto bene anche con il corpo. Allora che fare? La risposta è il muscolo dell’ascolto. Io lo chiamo così, ognuno gli da il nome che pre-ferisce. Per allenarlo abbiamo fatto un esercizio: In cerchio, bisogna contare fino a 10 senza parlarsi sopra e senza decidere chi dovrà parlare. Ǫuesto perché l’esercizio ci porta a trovare il nostro spazio vuoto, ad aspettare che l’altro finisca di parlare per parlare a nostra volta. Ǫuesto è ciò che normalmente pensiamo sia ascoltare: aspettare che l’altro finisca e poi parlare. E invece durante l’esercizio capiamo che l’unico modo per poter farcela e contare fino a dieci è concentrarci sull’altra persona, perché se capiamo che lei vuol par-lare io devo stare in silenzio. Così facendo capiamo quand’è il nostro momento. Lo sentiamo. Lo stesso esercizio viene ripetuto ad occhi chiusi. Durante la serata un gruppo è riuscito a contare ad occhi chiusi ed a occhi aperti al primo colpo, senza sbagliare. Ǫuesto sta a significare quante cose grandi si possono fare con l’ascolto(quello vero però). Ǫuello che tiene conto delle parole e del corpo MA sempre tenendo attivo il muscolo dell’ascolto. Ǫuello ci permette di capire la verità. Ci permette davvero di conoscere cosa dire all’altro.

CONCETTO 2: LA REGOLA DEL 100%
Abbiamo fatto un esercizio in cui due persone, una con in mano un bastone e l’altra no. La prima doveva lasciare il bastone e l’altra doveva prenderlo al volo. Prima a occhi aperti e poi ad occhi chiusi. Anche qui faccio notare che al primo colpo due nostri soci hanno preso il bastone al volo ad occhi chiusi. Ǫuesto perché nello svolgere l’esercizio del bastone ognuno si prendeva il 100% della responsabilità. Chi lo doveva lasciare andare pensava: devo fare di tutto per farglielo prendere. Chi lo doveva prendere pensava: devo farcela. Ǫuando il bastone cadeva ognuno incolpava sé stesso e non l’altro. Il bastone è il messaggio. Nella vita però non facciamo così, non ci mettiamo mai il 100% quando andiamo a parlare con qualcuno. Prendete una persona con cui non andate d’accordo, se fosse solo vostra la responsabilità di far andar bene le cose, cosa fareste in più di ciò che state facendo? Prendete invece la persona più importante della vostra vita, se fosse solo vostra la responsabilità di tenere così quel rapporto per altri 30 anni, che cosa fareste in più di quello che state facendo? L’esercizio del bastone ci insegna questo. Ci insegna ad iniziare da noi, se vogliamo parlare bene agli altri dobbiamo iniziare con noi stessi, dobbiamo iniziare a prenderci la responsabilità.”

Abondio ha poi illustrato un altro concetto, “ COME DECIDERE SE PARLARE O TACERE?” che non è facile da descrivere, per cui dovete avere la pazienza di leggere la bozza di libro che Andrea sta scrivendo, e precisamente il capitolo intitolato “Il labirinto del muto” (a partire da pag. 12). Trovate il libro in allegato al bollettino.
La serata è stata vissuta con attenzione e curiosità dai presenti, evidentemente attratti da quanto stavano ascoltando e stavano vedendo fare dai colleghi, alcuni hanno anche espresso la disponibilità a continuare le “lezioni” in occasioni create apposta.
Al termine il Vicepresidente Bonetti, che ha validamente sostituito il Presidente Cremonesi, ancora alle prese con l’infortunio recente, ha chiuso la serata complimentandosi con il Socio Abondio e scoccando il rituale tocco di campana.