Conviviale in sede, associazione “Il Cammino di Santa Giulia in Italia”

Conviviale in sede, associazione “Il Cammino di Santa Giulia in Italia”

Conviviale in sede, associazione “Il Cammino di Santa Giulia in Italia”

La conviviale ha ospitato i protagonisti di un’iniziativa molto particolare per la comunità bresciana, legata alla storia e al culto di Santa Giulia Martire; l’Associazione “Il Cammino di Santa Giulia in Italia” APS ha studiato un percorso che collega Livorno a Brescia, toccando 16 luoghi dove sono stati eretti luoghi, Pievi e chiese dedicati alla devozione a Santa Giulia.
Sono stati nostri ospiti Elisa Biasin, Elena Capoani e Paolo Linetti, che operano per la definizione e la gestione del percorso di circa 460 km, che da Livorno porta a Brescia, con tracciati specifici differenziati per i marciatori, per i ciclisti e per i cavalieri. Elena Biasin racconta la storia del martirio di Santa Giulia in Corsica, unica donna martire ad essere crocifissa, divenuta patrona della città di Livorno, le cui reliquie sono state traslate al monastero longobardo di Brescia, ai tempi il più importante dell’ Italia settentrionale, per incrementare il valore teologico del monastero.
Da qui trae origine il progetto del Cammino di Santa Giulia, che acquista il significato di “cammino di unione” in quanto attraversa tre regioni e ora comprende anche la Corsica.
Attualmente le reliquie di Santa Giulia sono custodite nell’ omonima chiesa al Villaggio Prealpino di Brescia, fortemente volute dallo storico parroco Don Nicola Pietragiovanna.
Elena Capoani ci ha illustrato il progetto che è in continua fase evolutiva nell’individuazione dei percorsi, che devono avere precisi requisiti di percorribilità anche nella parte di pianura, dove non è sempre facile assicurare la continuità del percorso attraverso le proprietà private e le infrastrutture viabilistiche. I percorsi poi devono avere un’adeguata segnaletica che guidi i pellegrini, e questo rappresenta un forte impegno per i volontari dell’Associazione. Lo si capisce anche frequentando il sito internet predisposto dai volontari (“ il camminodisantagiulia.it “), perché i pellegrini (che comunicano i loro percorsi) sono seguiti da volontari che assumono la cura di tratti del cammino, provvedono a garantire contatti telefonici, aiutano a risolvere problemi di orientamento, provvedono al recupero di coloro che terminano il percorso scelto e li collegano a mezzi di trasporto pubblici. A detta di Elena è un’esperienza coinvolgente perché crea legami tra le persone, consente la nascita di simpatie e di amicizie tra le comunità dei paesi attraversati dal Cammino. I volontari sono impegnati a definire i percorsi nel rispetto delle caratteristiche ambientali dei parchi e nella valorizzazione turistica delle aree interessate; importante è la definizione di formelle, dedicate a particolari significati locali e create da artisti locali, e di timbri diversi da zona a zona, che sono usati per certificare l’avvenuta percorrenza del cammino. Di seguito prende la parola Paolo Linetti, che a sorpresa ci informa di essere il Direttore del Museo di Arte Orientale di Coccaglio, molto interessante e da visitare certamente. Per il Cammino di Santa Giulia si sta organizzando un bando regionale, riservato alle scuole e alle Accademie di diverso genere, per creare un immagine che caratterizzi il Cammino presso la società e per studiare i timbri tipici delle varie zone attraversate. Infatti si deve far capire ai pellegrini che importante non è la meta, bensì il percorso e il territorio attraversato, che deve essere promosso sia dal punto di vista turistico ma soprattutto da quello culturale.
L’ultimo intervento della serata è affidato a Elisa Biasin che chiede il sostegno del Club per completare la segnaletica del Cammino, fondamentale perché la georeferenziazione, che attualmente viene fatta da un giovane volontario, non può aiutare i pellegrini laddove non esiste la copertura di Internet; inoltre tante volte il Cammino viene interessato da lavori che interrompono il percorso per cui bisogna studiare e attrezzare percorsi alternativi. Uno degli obiettivi più recenti che i volontari si sono posti è quello di rendere il Cammino usufruibile da coloro che presentano handicap motori.
Segue una breve serie di domande e risposte, che terminano con il consueto tocco di campana.