Serata Interclub con il RC Rodengo Abbazia

Serata Interclub con il RC Rodengo Abbazia

Serata Interclub con il RC Rodengo Abbazia

Abbiamo accolto con piacere la proposta del Club di Rodengo per una conviviale Interclub nella quale invitare il giornalista Alessandro Barbano, già Direttore di quotidiani, corrispondente da tutta Italia, giornalista sportivo, ma soprattutto conoscitore del mondo della giustizia italiana. 

Dopo il tocco di campana e l’onore alle bandiere, il Presidente Cremonesi ha salutato le Autorità Rotariane presenti, cioè il Segretario Esecutivo Distrettuale Francesco Treccani e l’Assistente del Governatore per il Gruppo Brixia Marco Toma, e ha ringraziato il suo collega Alessandro Chiarini, del RC Rodengo, per l’interessante occasione offerta. Ha inoltre salutato Roberta Lendaro, Socia del RC Enna, in visita in quanto si è trasferita di recente a Brescia per motivi di lavoro e desiderosa di conoscere un Club bresciano. 

Dopo la presentazione affidata al Presidente Chiarini, Il Relatore inizia con il porre ai presenti una domanda, tutt’altro che retorica: perché in Italia la Giustizia non cambia mai? E la sua risposta è che le riforme importanti non si fanno, i ritardi si ripetono, perché per noi cittadini la Giustizia è cosa d’ altri, non è ritenuta credibile visto che la percentuale di assoluzioni è molto alta. Il Relatore ha pubblicato un libro dove documenta questa situazione, e dove si pone l’ attenzione su un problema che provoca questa disaffezione, e cioè che oggi capita di essere assolti da un Tribunale e contemporaneamente si subisce la confisca dei beni per il medesimo fatto da un’ altra Amministrazione Pubblica. Per Barbano la causa di questa situazione incredibile è data dalla legislazione Antimafia, che è nata per fronteggiare un’ emergenza ma che poi è diventata prassi; il problema è che essa si basa non sulla colpa accertata ma su un “procedimento di prevenzione”, quindi sul giudizio di “pericolosità” della persona, non sul reato commesso da essa. Per cui vengono emesse “interdittive antimafia” che non tengono conto dell’esito dei processi perché seguono procedure proprie, spesso non tempestive, e che comportano gravi problemi alle persone che vengono riconosciute non colpevoli. 

Il Relatore cita poi alcuni casi eclatanti, riportati nel suo libro, anche dolorosi per i protagonisti che alla lunga non hanno retto alla pressione sociale ed economica a cui sono stati sottoposti. Per questo Barbano vuole denunciare la legislazione che ha portato la Commissione Antimafia ad essere un carrozzone giudiziario, principalmente interessato a gestire, con esiti devastanti, i beni confiscati in base alle interdittive antimafia. 

Non è giusto per la salute della nostra democrazia mantenere questa situazione, prolungando fittiziamente una situazione di emergenza giudiziaria che provoca gravi nocumenti ai cittadini, preso atto che anche altri soggetti con un ruolo fondamentale nella comunicazione non si preoccupano di raccontare correttamente la realtà di queste situazioni. La conclusione del Relatore è un invito pressante affinché tutti i cittadini chiedano con forza alle istituzioni di accelerare le riforme della giustizia in grado di ripristinare la forma massima sostenibile di garantismo. 

La relazione è stata di grande chiarezza e adeguatamente documentata per cui alla fine non vi s-no stati molti interventi e domande. 

I Presidenti Cremonesi e Chiarini, all’unisono, hanno chiuso la serata con il tradizionale tocco di campana.