Conviviale in sede, relatore Dr. Lionello Tabaglio

Conviviale in sede, relatore Dr. Lionello Tabaglio

Conviviale in sede, relatore Dr. Lionello Tabaglio

Dopo aver salutato Anton Do, ospite del programma Scambio Giovani e la nuova famiglia ospitante Gianluigi e Carla Irsonti, il Presidente Lorenzo Busetti passa la parola al relatore Dott. Lionello Tabaglio, Diacono Permanente della parrocchia di Calcinatello, Calcinato e Ponte S. Marco dal 2022, Psicologo Clinico specializzato nel trattamento di patologie da: Ansia, Stress, Depressione, Disturbo d'ansia generalizzato.

Il tema trattato, pone al centro le giovani generazioni e come individuare i segni del disagio e della crisi già nel contesto familiare che rimane sempre il primo nucleo formativo.
Il termine “disagio” sembra comprendere un po' tutti i disturbi e potrebbe disorientarci, ma una costante è che non appare dal nulla, quasi fosse dovuta al fato. Vi è sempre una causalità ma soprattutto è possibile coglierne sul nascere quei segnali che non devono mai essere sottovalutati.
In una società dai ritmi frenetici e sempre più veloce, la famiglia sta soffrendo anche come luogo di crescita dei rapporti affettivi e di formazione innescando situazioni di solitudine o di percezione della solitudine davanti ad un futuro sempre più incerto, fumoso e distante nel suo concretizzarsi in un percorso lavorativo che realizzi la persona.
Davanti alla domanda su quale futuro il giovane si aspetta le risposte sono sempre più indecise, soprattutto in merito al proprio ruolo in questo mondo.

È necessario ricominciare, soprattutto a livello familiare, ad educare ad un senso di appartenenza a una vision comune a una proiezione della persona nella società futura che è il giovane è chiamato a costruire offrendo il proprio contributo.

E’ proprio nella fase intermedia, in cui non si è più bambini, ma nello stesso tempo non si è ancora adulti, che i giovani sono maggiormente esposti ed impreparati ad affrontare nuove emozioni, nuove relazioni e nuove sfide generando spesso situazioni di dolore e di inadeguatezza.
La tentazione dell’adulto di supplire alle proprie mancanze con una gratificazione facile, offrendo la soddisfazione dei desiderata acquistabili col denaro, lungi dall’essere costruttiva, può essere persino negativa sulla formazione.
Si deve invece puntare sul rafforzamento della personalità, instillando quel senso di fiducia in sé stessi che faccia accettare le sconfitte o i fallimenti quali percorsi di crescita necessari e facendo loro comprendere che li si accettano anche nelle loro debolezze o mancanze, purché vengano affrontate con tutto l’impegno possibile perché vengano superate.
Ancora una volta è il dialogo che può e deve fare la differenza, ponendosi nelle condizioni di leggere il loro mondo compreso la comunicazione non verbale.
Attenzione quindi ai comportamenti sociali e nell’ambito scolastico. Viviamo purtroppo in un mondo dove la comunicazione verbale è sempre più assente, basta osservare le persone per vedere che sempre più frequentemente sono rapite dall’uso del cellulare che ha sostituito lo scambio di messaggi con il piacere dello stare insieme. Così come il giocare insieme come momento di convivialità, comunicazione e crescita è stato sostituito da mondi virtuali dove ognuno vive un altro se e separato dalla comunità che lo circonda.
Ci sono alcuni indicatori che dobbiamo tenere sotto controllo per decifrare un malessere nei giovani (che trovate elencati in allegato al bollettino) e che richiedono delle pronte risposte da parte dei genitori perché siano corrette nel modo più efficace.
Di particolare attenzione deve essere l’utilizzo dei media digitali (lo smartphone in particolare in quanto potenzialmente sempre disponibile) che possono essere dannosi per la salute, creare disturbi dell’attenzione con una conseguente ricaduta sui rendimenti scolastici portando ad una caduta dell’autostima.
In questa dimensione virtuale l’adolescente è esposto a tutta una serie di minacce alla sua capacità di decifrare e comprendere le informazioni. Rischio di adescamento, istigazione a commettere azioni estreme o comunque illegali, esaltazione di comportamenti oppressivi verso i più deboli, denigrazione pubblica o la condivisione pubblica di immagini a sfondo sessuale che possono riguardare anche lo stesso adolescente.
Tutti fenomeni che non vanno sottovalutati in quanto i dati degli episodi depressivi gravi e dei tentati suicidi è cresciuto del 50% dal 2010 al 2015 ed il trend è in preoccupante crescita.
Il dottor Tabaglio ci ha poi fornito l’elenco di una serie di comportamenti che devono accendere i nostri alert suddiviso per fasce di età (Scuola Media Inferiore e Scuola Media Superiore) e che avete modo di trovare in dettaglio nell’allegato.
Un particolare accento è stato messo sulle motivazioni che portano gli adolescenti ad avvicinarsi all’uso delle sostanze stupefacenti. Dalla ricerca di un’evasione da una realtà che risulta opprimente ad un desiderio di trasgressione che porti nuove sensazioni forti per non pensare, alla volontà di differenziarsi dal mondo adulto che non è compreso e da cui si sente minacciato.
Anche la volontà di venire accettato da un gruppo, se non addirittura di apparire come una figura leader e dominante pone il giovane in una condizione di percezione del pericolo derivante dall’uso di queste sostanze ritenuta come accettabile se non addirittura come dimostrazione della propria superiorità. Quali strategie porre in essere per tutelare i propri figli? Sicuramente non nascondendo e nascondendosi dietro al problema, ma parlando chiaramente ai figli e ricorrendo a figure professionali o comunque significativi senza viverlo come un fallimento personale ma come un momento di crescita.