Associazione Amici di Padre Riccardo

Associazione Amici di Padre Riccardo

Associazione Amici di Padre Riccardo
Dopo i saluti di rito ai soci/e presenti e la squisita cena a base di pesce, la Presidente Fabiana Pacifico ha invitato il socio Alberto Betti a presentare l’Associazione Amici di Padre Riccardo. Alberto Betti emozionato ha raccontato come è nata l’avventura meravigliosa che ha condotto alcuni Alpini di Palazzolo sino in Tanzania e la storia di Padre Riccardo Caffi, nato a Montella di Borgo San Giacomo nel 1952. Padre Riccardo dopo il servizio militare nel Corpo degli Alpini è entrato in Seminario a Brescia dove fu ordinato Sacerdote nel 1982. Ha svolto la sua missione prima come Curato a Palazzolo S/O per cinque anni, a seguire a Cellatica per due anni e poi ha chiesto di entrare a far parte della Congregazione dei Padri Passionisti. Terminato il noviziato in Botswana si trasferì dapprima in Kenya ed in seguito in Tanzania dove è rimasto fino al 2017 quando è rientrato in Italia. In Tanzania ha incontrato il popolo Maasai con cui ha stretto rapporti di amicizia, ed a cui ha dedicato nel libro Il Popolo Maasai, le seguenti parole “La fraternità Maasai è sacra: ogni volta che ho condiviso la mia vita con loro, mi sono sentito rigenerare nel profondo come uomo, verso la natura e anche verso Dio attraverso la semplicità e il rapporto con l’altro e con l’ambiente”. Parole come ASANTE (Grazie) e POLE POLE (Piano Piano) sono care ai Maasai, un popolo fiero della propria leggendaria bellezza, legato alla natura e che accoglie la vita con grande gioia e serenità. I Maasai con l’inseparabile shuka, sia vestito che coperta, intraprendono lunghi viaggi senza alcun bagaglio, liberi e con la certezza che lungo il cammino, in qualsiasi Manyata, gruppo di dieci capanne circa, possono trovare ospitalità e generosità da parte di chi poco ha, ma sa condividerlo. Claudio Ghezzi di Palazzolo S/O è un alpino ed è l’anima dell’Associazione Amici di Padre Riccardo ed è tra coloro che, si sono adoperati, chi dall’Italia, chi in Tanzania, per costruire l’Ospedale di Itololo conosciuto anche come l’Ospedale di Padre Riccardo, che oggi, grazie all’aiuto ed al contributo di tanti volontari generosi (operosi in terra d’Africa e silenziosi in Italia) è dotato di diversi reparti: Pediatria, Medicina Generale, Radiologia e Pronto Soccorso. In Tanzania ha svolto la sua attività di volontariato presso la struttura edificata dagli Alpini di Palazzolo anche il nostro socio Enrico Bertoli. I Maasai narrano che in tempi antichissimi Engai padre di tre figli fece ad ognuno di loro un dono, il primogenito ricevette una freccia e divenne cacciatore, il secondo ricevette una zappa e apprese l’arte di coltivare la terra e l’ultimo figlio dal nome Natero Kop ebbe in dono un bastone e divenne un allevatore di bestiame trasmettendo la sua abilità ai suoi discendenti. Secondo l’usanza tutto il bestiame del mondo appartiene ai Maasai per diritto divino. Lo stile di vita del popolo guerriero è ricco di avventure negli ampi spazi della savana, dove il tempo è scandito dalle piogge e dalla siccità, dove i giovani accompagnati dalle loro lance imparano le tattiche di caccia ai felini, dove la costruzione della casa-capanna è compito delle donne. Terminata la caccia i Maasai festeggiano al suono dei campanelli legati alle tibie dei guerrieri, mentre le donne eseguono danze ritmate. Uno degli insegnamenti del popolo Maasai è ricordare ai giovani che l’anziano è da ripettare perché è colui che detiene la saggezza della vita. A conclusione della serata la Presidente ha ringraziato il socio Alberto Betti che ci ha condotto attraverso le sue parole e quelle del libro di Padre Riccardo Caffi, in un viaggio sorprendente alla scoperta del popolo Maasai e dell’Associazione Amici di Padre Riccardo Caffi.